giovedì 10 luglio 2008

Sona esiste davvero?


Se alla fine della seconda stagione, la prima volta che avete visto l'ingresso di Michael a Sona siete stati confortati dall'idea che si trattasse di pura finzione televisiva, scordatevelo! Un posto come Sona esiste veramente. Anzi, a dire il vero, Sona in confronto sembra quasi un'albergo a 5 stelle! Vedere per credere.

Mentre nel caso di "Fox River" le riprese erano effettuate in un ex-carcere (la Joliet Prison), per "Sona" è stato costruito un vero e proprio set (al di là di alcune riprese esterne, fatte ad un carcere minorile) nei pressi di Dallas, nel Texas.

Come è stato più volte detto dallo stesso Paul Scheuring, il creatore di Prison Break, il penitenziario di Sona si ispira al "Carandiru", che contando più di 7 mila carcerati (composto da sette padiglioni per un totale massimo di 3.250 detenuti ma che in attesa di sentenze, è arrivato a contenerne fino a 8.000), era il più grande penitenziario dell'America Latina.


Nel corso della sua storia la struttura ha visto transitare oltre 170 mila persone, di cui almeno 1.300 assassinati nello scoppio di furibonde liti al suo interno. Il complesso, situato nella zona nord di São Paulo (Brasile) risale al 1956. Nell'ottobre del 1992 in seguito ad un'enorme rivolta le guardie carcerarie abbandonarono il padiglione principale lasciandolo in mano ai detenuti sino a quando 200 uomini della polizia municipale fecero irruzione provocando l'uccisione di 111 carcerati disarmati. Quello che oggi viene chiamato il "massacro del Carandiru" fu uno dei più raccapriccianti che la storia brasiliana abbia mai conosciuto. Nel 2002 il penitenziario è stato completamente disattivato e 3 padiglioni vennero demoliti (video).


All'interno del carcere regnava la malavita. Il potere era in mano ad assassini, stupratori e drogati. Fame e malattie infettive la facevano da padrone. A differenza di Sona le evasioni erano piuttosto frequenti. Diversi erano gli evasi usciti molto più sfiduciati di quando erano entrati e senza alcuna possibilità di inserimento nella società.



Il luogo peggiore:


Nell'ultimo piano del 5° padiglione si trovava il posto più lugubre del Carandiru: una buia galleria dalle pareti umide con 20 celle per lato che veniva comunemente chiamata "Amarelo" (Giallo).



La cella più grande dell'Amarelo contava più di 30 carcerati. Per andare in bagno occorreva scavalcarsi a vicenda







Le immagini della rivolta del 1992:







Le vicende del Carandiru hanno portato all'uscita di un libro e di un conseguente film in Brasile. Un grande
successo che ancora oggi appare come uno dei primi in classifica. Autore è il medico brasiliano Drauzio Varella, che dal 1989 ha fatto il volontario al Carandiru in un programma di prevenzione all'aids.





Che dite, meglio tornare a Sona?




Links utili:

- La costruzione di Sona
- Video della demolizione
- Trailer del film
- Drauzio Varella-Estação Carandiru
- ilDue.it

1 Comment:

Anonimo said...

Meglio tornare a Sona...

Ottimo articolo ;)